Progetto per
la condivisione
delle attività di ricerca e
di sperimentazione
didattica, dedicato
alla scuola secondaria
di primo e secondo grado

 

Dalla redazione scientifica
Benvenuti su Ididlab!
di Gian Stefano Mandrino

Benvenuti su Ididlab!

Questo progetto è la concretizzazione del tentativo, come per ogni ambito di attività di Infogestione, di comprendere, con metodo scientifico, come si propaghi la conoscenza nel più strategico dei settori della nostra società e di verificare quanta metodologia scientifica sia utilizzata nel nostro sistema scolastico - educativo.

È necessario questo sforzo? Certamente: il risultato di considerare tale aspetto della nostra convivenza, scuola ed università appunto, come parcheggio per pargoli più o meno cresciuti, come bacino di consensi e di orientamento politico, come tanto altro eccetto il luogo e l'attività per rendere più consapevole il genere umano è sotto gli occhi di tutti e per molti dei problemi che ci affliggono resta l'ambito di soluzione principale.

Ovviamente non è stata minimamente contemplata l'intenzione di essere protagonisti di chissà quale cambiamento epocale, se non quello di desiderare di condividere ancora una volta la straordinarietà del nostro lavoro di ricercatori, consapevoli della capacità rigenerativa che ogni esponente della nostra specie può suscitare nella consapevole conduzione del suo ordinario quotidiano.

Chi vi scrive è un reietto del sistema scolastico, la cui esistenza è stata ed è ancora particolarmente segnata da un ordinamento educativo a dir poco inconsapevole, se non sprezzante del proprio ruolo, ed è proprio in forza di tale disastroso disagio che ha desiderato dedicare la sua vita ad interrogarsi sul senso della stessa attraverso la sua più preziosa caratteristica: la propagazione della conoscenza. Così, dopo quasi trent'anni di professione e ventisei di conduzione di questo istituto, la didattica, in ogni sua espressione, compresa quella educativo-scolastica, è divenuta ambito di studio, a cui è stata dedicata una delle quattro aree di attività di Infogestione. Così come per la didattica collegata agli aspetti patrimoniali e museali è stata realizzata la sperimentazione Network Museum (www.networkmuseum.com) ed alla produzione culturale e comunicativa quella de I Caffè Culturali (www.icaffeculturali.com), prende ora corpo, dopo qualche anno di progettazione, proprio in occasione della ricorrenza dei venti anni del marchio Infogestione, questa sperimentazione, giunta al suo secondo stadio e pensata per verificare empiricamente quanta scienza vi sia nel comparto didattico-educativo.

Di parole ne sentiamo e ne abbiamo sentito sicuramente molte in tutti questi anni, ma sia in qualità di fruitore, prima, che di attento osservatore, poi, lo scrivente non è mai riuscito a capire come la nostra collettività abbia saputo affidare la cura della propria salute ed il soddisfacimento della maggior parte del proprio fabbisogno materiale e non a scienza e tecnica, mentre si ostini a non voler investire in questo settore qualcosa che permetta ai reduci, come colui che state leggendo, di poter vivere in dignità, intendendo tale caratteristica come la consapevolezza di poter spendere per se stessi e per la comunità, a cui appartengono, il meglio che un sistema abbia aiutato loro ad esprimere.

A chi si aspetti da questo spazio denunce, "scoop" sulla cattiva scuola, sponde a favore di sindacati, fazioni politiche o argomenti intriganti ed utili per chi è avvezzo a considerare il sistema scolastico ed educativo solo una fonte di sostentamento, un modo per esercitare un facile potere o per la salita verso più alte cime di affermazione sociale, consigliamo di terminare senza indugio la lettura di questa pagina e la frequentazione del presente sito. Si troverebbe, per una volta tanto, esplicitamente non gradito e privo di alcuna utilità nei confronti di questa comunità, che desidera traguardare da una prospettiva scientifica il più strategico aspetto della nostra sopravvivenza, senza pretese di possesso, di speculazione o di altro tipo di vantaggio a discapito di altri, volta esclusivamente alla comprensione ed alla condivisione di quanto espresso ed appreso attraverso l'applicazione del metodo scientifico sperimentale, ai cui risultati, prima o poi fanno ricorso tutti, come è vero che a nessuno, per una derivazione del secondo principio della termodinamica, è risparmiata la morte.

Molti tra coloro che operano nel sistema educativo vi racconteranno del loro immolarsi quotidiano sull'altare di una istituzione matrigna, indegna del loro sacrificio. Anche questa categoria, se non in odore di conversione verso atteggiamenti più reali ed umili, può autoescludersi dal praticare la nostra compagnia: tipi così se ne raccolgono a migliaia nei corridoi di scuole ed università. I moltissimi, invece, che in silenzio e dubitando quotidianamente di procurare danno al nostro futuro, malgrado tutto, mantengono una costante tensione ad apprendere, a migliorarsi, ad osservare, a sentirsi componente di un unico eroico ed insostituibile sforzo, che desiderano provare, raccontare, condividere dubbi, soluzioni, esperienze, anche dal basso del loro primo anno di lavoro sono benvenuti (quelli che guardano tutto e tutti dall'alto dei loro trent'anni di insegnamento, schifati ora del piatto da dove si sono abbondantemente sfamati, possono pure continuare a schifarsi altrove, ricordandosi che ciò che schifano è anche stato prodotto dal loro scarso e disimpegnato mestiere condotto con le risorse di tutti).

La novità di questo spazio non risiede tanto nel pensare alla scuola come qualcosa da rispettare, da comprendere e di cui non abusare, ma in questi cinque elementari aspetti:

- il tentativo di condividere nulla di altro che non un metodo scientifico;
- il tentativo, promosso da un ente privato non facente parte dell'istituzione scolastica, di favorire il reale dialogo e la condivisione sia con il
  mondo extraistituzionale che con quello istituzionale;
- il tentativo di rendere protagonisti dei propri sforzi coloro che, solitamente, sono considerati come una categoria, una massa informe, la cui
  percezione nel "reale collettivo" (perché di immaginario c'è ben poco), è molto più vicina alla vittima sacrificale consacrata sull'altare del
  fallimento e dell'adattamento al precariato professionale e sociale che non allo splendido esempio di vita del centravanti di serie A;
- il tentativo di aiutare coloro che desiderino condividere la loro esperienza, suggerendo dei percorsi di sperimentazione, aiutando a rendere
  "trasmissibile secondo la prassi scientifica" il frutto delle loro ricerche e del loro lavoro;
- il tentativo di promuovere, come avviene in varie ambienti scientifici, rapporti e dinamiche tipiche della comunità scientifica, compreso la
  capacità di comprendere, di valutare, di provare, di adottare e di suggerire prassi professionali non fondate su titoli o convincimenti politici del
  momento, validi lo spazio di una riforma imposta, ma secondo i soli criteri di una prassi, che, malgrado gli ostinati del "non siamo mica un   numero" o del "non siamo mica una azienda", nonché dell'errato utilizzo dei risultati conseguiti nella lettura delle regole di natura, costituisce
  l'unica via per   la comprensione di un "qualcosa" sui nostri destini e sulla possibilità di sopravvivere a noi stessi.

A tutti coloro, che in umiltà pensino di non essere arrivati e che lo scopo del gioco sia arrivare tutti senza lasciare nessuno per la via, il nostro benvenuto.


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Fonti, approfondimenti e collegamenti inerenti l'argomento della pagina
- Il progetto Ididlab: il progetto
- Per partecipare al progetto: Ididlab: istruzioni per l'uso
-
Ulteriori informazioni sulla società di ricerca Infogestione: http://www.infogestione.com

 

Informazioni su questa pagina.
Titolo: "Benvenuti su Ididlab" - Codice: I170111.1800.DDE.AR.man/IIDI1703140913MANa3 - Autore:
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